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Itinerario di 2 giorni

Isole Eolie, nei luoghi dell'emigrazione diventati patrimonio Unesco

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L'esperienza

Tra Lipari e Salina: mare, tramonti e degustazioni ripercorrendo le tracce degli avi 

 

La leggenda delle donne pescatrici che facevano volare magicamente le loro barche, la memoria degli uomini che lavoravano alle cave di pomice dell’isola di Lipari, i filari di vino Malvasia, gli echi cinematografici che qui risuonano a ogni angolo: dalle passeggiate di Pablo Neruda nel film Premio Oscar “Il Postino” all’infuocata passione tra Ingrid Bergman e Roberto Rossellini che si consumava dietro le scene di “Stromboli”. 

Benvenuti alle Isole Eolie, le “sette sorelle” patrimonio Unesco, una più bella dell’altra, benvenuti a quest’arcipelago riconosciuto dall’Unesco patrimonio dell’umanità che oggi è un paradiso per i turisti, ma che nell’ultimo decennio dell’Ottocento vide un’emigrazione di massa, determinata principalmente dalla crisi della commercializzazione della pomice a Lipari, e dall’arrivo della fillossera, che nel giro di pochi mesi distrusse quasi tutti i vigneti preziosi di Salina.

Si fuggiva dall’isolamento, dalla povertà, da quel mare che sembrava prigione. Si fuggiva per cercare una vita migliore verso l’Australia, l’Argentina, il Brasile, gli Stati Uniti e il Canada. A raccontare quest’epopea oggi c’è, sull’isola di Salina, il Museo eoliano dell’Emigrazione, nato nel 1999, dove i visitatori delle radici avranno la possibilità di prendere parte a un percorso narrativo che racconta addii, speranze, sofferenze, gioie, nostalgia, integrazione, sconfitte, successi, riscatto. 

Una visita che consentirà di accedere a una ricca collezione di oggetti e carte originali, documenti, lettere, documentari, fotografie, abiti ingialliti dal tempo, valigie, diari, giornali, biglietti, passaporti, preziosi materiali sulla vita delle società. Tutte queste testimonianze rappresentano la memoria delle massicce emigrazioni e raccontano alle generazioni future un tassello importante della storia degli eoliani nel mondo. La consulenza di studiosi che hanno dedicato la loro vita alle ricerche genealogiche consentirà di approfondire le singole storie familiari.

 

Intorno è il paradiso: un mare cristallino, tramonti mozzafiato, profumi e sapori unici. Lipari, la “capitale” delle Eolie, custodisce uno dei più bei musei archeologici del Mediterraneo, sulla sua rocca. 

Salina è un’isola diversa da tutte le altre: indipendente dal resto dell’arcipelago, dominata dai quasi mille metri del Monte Fossa delle Felci, è divisa in tre minuscoli Comuni che hanno ciascuno un loro carattere preciso: la più animata Santa Marina Salina con la poetica frazione di Lingua dove è d’obbligo una passeggiata verso il faro e il laghetto di acqua salmastra separato dal mare da una sottile striscia di terra; la splendida Malfa, immersa nel verde dei capperi e dei vigneti, con i suoi ristoranti gourmet e la frazione di Pollara da cui si gode un tramonto mozzafiato; la più nascosta Leni, su in alto in collina, che scende poi fino al mare con il suo borgo adagiato sulla spiaggia di Rinella.

Un’oasi verde, incontaminata, lontana dalla frenetica vita moderna, Salina offrirà ai visitatori la possibilità di riconnettersi con una natura lussureggiante, gelosamente custodita dagli isolani, con la terra che offre prodotti di altissimo livello. Capperi, vini d’eccellenza, malvasia, tradizioni.

In pillole

Patrimonio Unesco
Natura
Mare
Tramonti
Musei
Degustazioni
Passeggiate

Itinerario

SALINA

La scoperta dell’isola avrà inizio con la visita guidata del Museo eoliano dell’Emigrazione. Ogni museo è un luogo della memoria, ma quello dell’emigrazione lo è ancora di più. Offre l’occasione per ricordare come eravamo, riflettere sul passato e capire anche le migrazioni del presente. I visitatori avranno la possibilità di prendere parte ad un percorso narrativo capace di leggere l’esperienza migratoria con un prima e un dopo rispetto all’evento partenza. 

Racconta il viaggio della vita, quello che ti porta ad abbandonare la comfort zone dei legami familiari alla ricerca della dignità per fuggire dalla miseria. Addii, speranze, sofferenze, gioie, nostalgia, integrazione, sconfitte, successi, riscatto. Il museo descrive tutte queste emozioni della vita ricordando l’emigrazione transoceanica degli eoliani che, tra Ottocento e Novecento, lasciarono drammaticamente l’arcipelago per cercare fortuna in Australia, Argentina, Brasile, Stati Uniti e Canada. L’allestimento segue un criterio cronologico e consente di leggere l’esperienza migratoria a 360 gradi. Espone quanto donato con generosità dagli abitanti dell’isola e dalle comunità eoliane sull’esperienza migratoria. 

Una visita che consentirà di accedere a una ricca collezione di oggetti e carte originali, documenti, lettere, documentari, fotografie, abiti ingialliti dal tempo, valigie, diari, giornali, biglietti, passaporti, preziosi materiali sulla vita delle società. Tutte queste testimonianze rappresentano la memoria delle massicce emigrazioni e raccontano alle generazioni future un tassello importante della storia degli eoliani nel mondo. 

Dopo questo tuffo nella memoria, il tour proseguirà con un itinerario interamente dedicato al prodotto locale d’eccellenza, il cappero, con il “Salina Capers Tour”. Un esperto locale, insieme con i contadini, farà conoscere ai visitatori i processi di lavorazione e trasformazione, fino alla degustazione del prodotto. Prima dell’avvento del turismo, infatti, il cappero era uno dei caposaldi dell’economia eoliana. Con proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e  immunoprotettive, è un ottimo rimedio naturale. Dalla pianta del cappero si mangiano non solo i boccioli, ossia i capperi, ma anche i frutti, i “cucunci”. La festa del cappero di Salina viene celebrata ogni anno la prima domenica di giugno. Durante la ricorrenza vengono allestiti numerosi stand di degustazione, con una vasta gamma di pietanze a base di cappero e altri prodotti tipici del luogo, tra i quali la Malvasia. Professionisti del settore e la comunità locale, anno per anno, in occasione di questa sagra si adoperano per celebrare i prodotti locali e proporre ai visitatori prelibatezze per il palato.

Pranzo libero in corso di escursione. Dopo pranzo, una bella passeggiata, con una guida locale, porterà alla scoperta del faro di Punta Lingua, frazione di Santa Maria Salina, dove i Romani costruirono un impianto per l’estrazione del sale, dando origine al nome dell’isola. Uno scorcio sensazionale, un angolo di paradiso, dove la natura rigogliosa dà spettacolo. Proprio dal Faro sarà possibile intravedere le vicine isole di Lipari, Panarea e Stromboli. Ma nella bella stagione, ci sarà la possibilità di un tuffo dalla spiaggia di sassi di Lingua. A termine della passeggiata, d’obbligo degustare una fresca granita alle mandorle e gelsi, celebrata come tra le migliori della Sicilia. La cena porterà all’incontro con giovani ristoratori che hanno investito qui, scegliendo di non andarsene e facendo dei prodotti di Salina grandi ambasciatori del territorio. Imperdibile la granita alla ricotta con guarnizione di cappero eoliano. Pernottamento.

Experience Optional

Una wine experience d’eccezione a Salina con la visita a un’azienda agricola di eccellenza.  Per i visitatori un percorso degustativo in giardino, a base di prodotti locali; pomodori secchi, capperi, formaggi accompagnati da marmellate di arance e fichi, sorseggiando vini d’eccellenza e vini locali come l’apprezzatissima Malvasia. Una chicca imperdibile, un’esperienza culinaria e sensoriale imperdibile.

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LIPARI

La giornata comincia con la visita del centro storico, tra chiese sorprendenti e belvedere panoramici. Il tour proseguirà con la visita al Museo archeologico regionale Luigi Bernabò Brea, dedicato al protagonista dell’archeologia del Novecento. Il Museo espone alcuni reperti tra i più importanti dell’intero bacino centroccidentale del Mediterraneo. Ha sede nel Castello, una rocca naturale che domina il paese e conserva al suo interno settemila anni di storia testimoniati da reperti di rara bellezza come l’icona del museo, il cratere di “Dioniso e l’acrobata” risalente al IV secolo avanti Cristo. Un viaggio alle radici della civiltà del Mediterraneo. Il ricco percorso di visita si snoda in diversi edifici (il seicentesco Palazzo vescovile, le case Acunto, i palazzi del Novecento) ed è suddiviso in sei sezioni. Molto interessanti sono anche le raccolte dedicate all’archeologia sottomarina con reperti rinvenuti sui fondali delle isole Eolie. 

Nel pomeriggio ci si sposta a Pollara, dove i visitatori potranno godere di una suggestiva degustazione davanti a un tramonto indimenticabile. Il sole che si tuffa nel mare, un viaggio di emozioni uniche, da vivere e fotografare. Vini locali d’eccellenza saranno accompagnati da assaggi di prodotti tradizionali. Cena e pernottamento.

Experience optional: Visita al tramonto alla Casa del Postino

Si può raccontare la casa del film Il postino, nell’isola di Salina? “Quando la spieghi – direbbe Pablo Neruda/Philippe Noiret a Massimo Troisi – la poesia diventa banale. Meglio delle spiegazioni, è l’esperienza diretta delle emozioni”. E allora ecco un’esperienza a Pollara, a nord-ovest dell’isola, tra il verde dei capperi e degli olivi, cresciuti sulla fertile terra nutrita da antichi vulcani. Si trova qui la casa dall’intonaco rosa, protagonista del film, di proprietà dell’artista Pippo Cafarella che realizzò questo colore unico utilizzando il mosto del vino. L’asprezza della roccia a strapiombo, i faraglioni, la distesa blu intenso del mare che si perde all’orizzonte, davanti a un tramonto indimenticabile.

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