L'esperienza
Siamo nel cuore più antico della Sicilia: qui la rigogliosa macchia mediterranea diventa più riarsa perché la terra ha spesso sete. È una parte ancestrale, ancora poco battuta dal turismo, che ha dovuto fare i conti con almeno tre ondate migratorie che hanno impoverito l’intero territorio da cui partivano fino al dopoguerra, uomini e donne in cerca di una vita migliore. Un territorio che è però rimasto molto vergine, con paesi dove si avverte un ritmo lento, morbido; tra pietre, vicoli, chiese, palazzi storici, e personaggi narrati da alcuni degli scrittori più autorevoli della Sicilia. E’ anche terra di miniere, intere generazioni hanno lavorato sottoterra, i cavatori iniziavano da carusi, da bimbetti di neanche dieci anni.
In pillole
Itinerario
Racalmuto, Agrigento.
Lasciato l’aeroporto di Palermo, in circa 3 ore si raggiungerà Agrigento e da qui, Racalmuto. Il pranzo è
previsto in una trattoria a conduzione familiare. Qui sembrerà di essere ricevuti da un gruppo di amici,
e nella cucina di casa, si assaggeranno piatti semplici, ricchi di sapori, odori e colori.
Il percorso si snoderà tra chiese e botteghe (sarà una sosta continua per assaggiare salumi, formaggi, olio evo Ipp dolci come il famoso torrone). E infatti la guida insider ha scelto proprio la pasticceria Capitano come punto di incontro, una storica ‘gioielleria dolciaria’ nella piazza centrale del paese, dove assaggiare i taralli per i quali la gente macina chilometri. L’itinerario inizierà dalle stradine del centro, tra balconi barocchi e vicoli fioriti, fi no al Santuario di Maria Santissima del Monte, cuore religioso di Racalmuto.
Tappa successiva, la casa-museo di Leonardo Sciascia, cristallizzata al tempo in cui lo scrittore la abitava. Seguendo le tracce di Sciascia fi no al corso principale di Racalmuto, ecco la statua di bronzo a lui dedicata, pronta per un selfi e. E visto che di torrone si è parlato, come non chiudere con una vera esperienza sensoriale e profumata? Seguendo il naso si arriva a una bottega artigianale, per seguire dal vivo la preparazione del dolce – e capirete l’importanza delle materie prime, a partire dalle mandorle a km0 – di cui non mancherà l’agognato assaggio.
Cena tipica. Pernottamento
Al mattino, subito dopo colazione, trasferimento a Montedoro, adagiata sulla collina, del tutto lontana dai percorsi turistici. Questa è veramente terra di miniere: i giacimenti di zolfo furono sfruttati tra il XIX e
XX secolo, centro di una fiorente economia che sosteneva il territorio e non solo agrigentino. La vita del minatore era durissima, iniziava da bambino (i famosi carusi narrati da Verga e Pirandello) quando il corpo
giovane e non ancora formato permetteva di intrufolarsi nei condotti. Il minatore viveva praticamente sottoterra, furono in tantissimi a perderci la vita, per crolli, esplosioni o malattie respiratorie. Lo racconta con
precisione il Museo della Zolfara intitolato allo scrittore Angelo Petix, creato con l’intenzione di valorizzare
e proteggere il patrimonio del paese, tramite storie, fotografi e, documenti ottocenteschi, ricostruzioni, minerali e utensili legati all’attività estrattiva (a tutti gli eff etti, archeologia industriale). Si passerà poi al Parco Urbano, serie di antiche abitazioni che raccontano la vita di inizio Novecento attraverso materiali, stoviglie, mobili, ambienti ricostruiti.
Pranzo tipico.
Dopo pranzo, visita al moderno Osservatorio Astronomico, una vera sorpresa per chi crede di conoscere
già bene il territorio: Montedoro è infatti soprannominato “paese delle stelle” e può contare su un osservatorio astronomico con un imponente telescopio principale da 600 mm di diametro posto al centro della Sicilia. Il centro è sede di interessanti convegni e incontri e si rivolge in particolare ai giovani interessati
all’astronomia.
Lasciati guidare nel tuo viaggio verso le Radici
Non perdere l'opportunità di esplorare i luoghi che hanno plasmato le tue origini, richiedi senza impegno un itinerario su misura.