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Itinerario di 2 giorni

Formaggi e sapori siciliani

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L'esperienza

Non si tratta di visitare o almeno non soltanto: perché questo viaggio nella memoria e nella tradizione tocca tutti e cinque i sensi. Siamo in Sicilia e qui non si può guardare senza gustare, non si può odorare senza toccare. Basta cercare la chiave giusta e si raggiunge un paradiso leggero e profumato, fatto di templi greci e riserve marine, centri d’arte e aziende saporite. Tutto è cultura e tutto sa di cultura, declinata nei suoi innumerevoli rivoli diversi.

Qui la modernità vive a fianco della tradizione, i giovani pastori allevano greggi con antica sapienza, ma sbirciando il meteo sui social.

In pillole

tradizione
borgostorico
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turismo
Sicilia

Itinerario

Cammarata- San Giovanni Gemini

E’ una provincia che non ha uguali, questa: siamo in uno dei lembi più a sud d’Italia, si guarda all’Africa ma ogni pietra racconta di greci, romani, arabi. Dopo il pranzo che sarà già una prima scoperta dei sa-pori locali, la prima tappa sarà interamente dedicata al formaggio, che tra Cammarata e San Giovanni Gemini è un affaire serissimo. Siamo sui Monti Sicani, dove leggenda vuole che fosse l’antichissima Camilo, il regno del misterioso Kokalos, frammentato tra le grotte che ancora punteggiano il territorio:
qui ancora oggi il mestiere del pastore è vissuto come secoli fa, seguendo antichi metodi e tradizioni tramandate di generazione in generazione.

Il pomeriggio si srotolerà nel caseificio di una famiglia di
pastori del luogo: sarà una vera immersione nella produzione della ricotta e dei prodotti dop. Si seguirà l’intero processo: dagli allevamenti ai pascoli, poi la mungitura, la preparazione e la degustazione finale dei formaggi. Che ritorneranno anche – con mille altre prelibatezze – sulla tavola della cena tipica prevista: verdure appena colte, preparate in mille modi, pasta fresca fatta in casa, condita con sughi saporiti, carne alla griglia, patate profumate, le tradizionali cassatelle di ricotta e il miele della zona, che
da solo vale il viaggio. Il tutto innaffiato da vino locale, robusto e con nerbo.

Pernottamento.

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Agrigento

Visitare la Valle dei Templi vuol dire non scordarsela mai più: si entra dal lato del Tempio di Giunone e ci si immette nella Via Sacra, a destra i campi, gli uliveti e, se siete fortunati, gli straordinari mandorli fioriti; a sinistra le mura dell’antica Akragas, e i monumenti che appaiono uno dopo l’altro, fino all’imponente e indimenticabile Tempio della Concordia, guardato a vista dall’Icaro caduto di Mitoraj. Ma quest’anno non si può dimenticare una visita dell’imponente telamone, appena ricostruito, un “guardiano” della Valle di quasi 8 metri che riesce a far comprendere le dimensioni del famoso Tempio di Zeus, andato perduto, e che era quasi il doppio del Partenone. Una guida specializzata narrerà storia e leggenda e mostrerà le tecniche costruttive dei templi dorici di colei che Pindaro indicò come “la più bella tra le città dei mortali”. Il percorso si chiuderà al Giardino della Kolymbethra, un vero Eden mediterraneo di ulivi secolari e agrumi profumati di zagara, ricavato da un antico acquedotto. Qui è previsto un picnic con prodotti locali a km0:
formaggi tipici con marmellate fatta in casa, salsiccia essiccata, caponata, olive verdi condite, pomodori secchi, pizza, sfincione e tanto altro, per chiudere con dolci a base di ricotta o biscotti di pasta di mandorle.

Dopo pranzo trasferimento per Favara, per un’altra sorpresa: da una cittadina abbastanza grigia, essa in
ombra dalla grandezza della Valle dei Templi, è nato un hub creativo en plein air creato da due mecenati

appassionati d’arte. È la Farm Cultural Park, punto di riferimento per artisti contemporanei, cuore di residenze di creazioni, installazioni, progetti, esposizioni, studi e ricerche che, da pochi mesi, sta contagiando
anche la vicina Mazzarino.
Cena tipica.
Pernottamento.

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